Il computer ha assunto diversi ruoli in relazione all'insegnamento della lingua straniera a scuola negli ultimi decenni.
Vediamo le principali tappe.
Anni ‘60-’70: il computer è una semplice macchina; infatti è considerato come uno strumento dispensatore di esercizi, capace di valutare immediatamente la correttezza delle risposte date dallo studente e di correggerlo. Il fine di questo tipo di uso è l’acquisizione sicura delle strutture linguistiche, ma non aggiunge alcuna innovazione all'insegnamento tradizionale, semplicemente il pc velocizza e supporta il processo di apprendimento della grammatica e della sintassi.
Anni ’80-’90: nasce il CALL (Computer Assisted Language Learning); se la lingua è comunicazione, l'allievo deve essere attivo, operare delle scelte, produrre frasi in contesti comunicativi, piuttosto che manipolare contenuti preconfezionati da ripetere e memorizzare. Il ragazzo deve poter interagire con una macchina flessibile in relazione a tante possibili risposte. Il computer diventa così tutor e tool, ossia uno strumento che guida lo studente dandogli però maggiore possibilità di scelta, controllo e interazione. Il fine diviene migliorare la padronanza linguistico-comunicativa.
Col nuovo millennio due innovazioni tecnologiche apportano una vera rivoluzione all’apprendimento della lingua straniera: la multimedialità e Internet.
Questi due elementi cambiano completamente il ruolo del computer rendendolo un alleato prezioso per l'insegnante di lingue straniere, soprattutto di lingua inglese, che ora come ora è l'idioma-emblema della comunicazione globale sul web.
Il computer travalica i limiti della semplice erogazione di periodi da completare, trasformandosi in un mezzo di comunicazione potentissimo, da usare sia per trovare informazioni, sia per interagire con gli altri, inviando e ricevendo messaggi in modalità sincrona e asincrona. Internet permette la realizzazione di una comunicazione in classe con tutto il mondo, anche se paradossalmente molti la relegano ancora nell’ambito del “virtuale”.
Nella comunicazione online invece tutto è reale: la possibilità di relazionarsi con persone, organizzazioni, associazioni e di avere un feedback continuo, è sicuramente più aderente al vero rispetto ad esercizi con risposte multiple tra cui scegliere quella corretta.
Se è giusto che prima si consolidino le strutture grammaticali e lessicali, una volta appresa la base della lingua è giusto “metterla in pratica” sfruttando un mezzo che dà l’opportunità di sperimentare la vera comunicazione, al di là delle simulazioni svolte in classe.
Post scritto da Rossella Farina
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