Howard Gardner, famoso psicologo dell’età evolutiva e neuropsicologo americano, noto per la sua teoria delle Intelligenze Multiple, interviene in un blog americano dedicato ai media digitali e l’insegnamento per dire la sua su Nuove Tecnologie e cambiamento.
Il tema è quanto mai attuale: può il rapporto con i Nuovi Media cambiare il modo in cui lavora la nostra mente?
Secondo Gardner sì. Interpellato nell’Aprile 2007, il celebre studioso ha affermato che l’utilizzo delle Nuove Tecnologie cambierà la nostra mente, sia nei suoi contenuti sia nel modo in cui processa le informazioni, sebbene i cambiamenti più profondi avverranno lentamente. Così come la scrittura ha modificato il modo in cui parliamo, categorizziamo e ricordiamo, i Nuovi Media digitali produrranno dei cambiamenti sostanziali, ma non immediatamente manifesti e comprensibili.
I più profondi effetti riguarderanno le categorie classiche kantiane, attraverso le quali facciamo esperienza del mondo. Le Nuove Tecnologie digitali secondo lo studioso possono accelerare il processo attraverso il quale ciascuna di queste categorie può essere rappresentata e appresa in modo nuovi, rendendo l’esperienza di vita qualitativamente diversa.
Per quanto riguarda lo spazio, con la possibilità di avere accesso istantaneo ad altri individui nel mondo e con la frammentazione del concetto stesso di spazio, tale categoria è destinata ad essere non più di una metafora.
Con la possibilità invece di renderci accessibili all’altro in qualsiasi momento del giorno e della notte, con modalità multitasking sempre più diffuse e con un flusso di informazioni che viaggia a velocità istantanea, anche il tempo è una categoria destinata a cambiare inesorabilmente.
Con il fatto poi che gli oggetti con i quali operiamo ogni giorno siano sempre più di natura inanimata, simbolica o virtuale, il continuum inanimato-fisico è destinato a perdere di significato e con esso il concetto di proprietà. Un esempio su tutti Wikipedia, enciclopedia costruita con il contributi anonimi di migliaia di utenti.
Le categoria di identità personale, con la facilità con la quale può essere creata, formata ed agita, renderà difficile stabilire chi sia qualcuno e chi non sia. Così come la relazione sarà resa diversa dalla facilità e fluidità con la quale stabiliamo contatti online con altri dei quali non abbiamo informazioni certe rispetto alla loro vera identità.
Potete leggere l'intervento completo qui.
Post scritto da Concettina Bertolone Mele